CARTELLE ESATTORIALI?
ECCO COSA FARE
Sai che a volte le cartelle esattoriali sono annullabili?
Se hai ricevuto delle cartelle esattoriali, prenditi qualche minuto e leggi attentamente.
Abbiamo creato una piccola guida che ti spiegherà come gestire un debito esattoriale.
Una piccola premessa. Abbiamo cercato di essere chiari e sintetici, ma l’argomento non può essere spiegato in poche righe.
Ti consigliamo quindi di prenderti il tempo e l’attenzione che servono per capire.
Questa guida è rivolta ad imprenditori, professionisti e privati cittadini.
CARTELLE E ALTRI AVVISI
L’ente della riscossione invia prevalentemente 4 tipi di avvisi e li notifica via raccomandata, via PEC, tramite messo comunale o in Camera di Commercio.
I 3 avvisi più comuni che puoi ricevere sono:
- Cartella esattoriale. Si tratta del primo avviso e contiene il dettaglio dei tributi da pagare.
- Intimazione di pagamento. Si tratta del secondo avviso e si riceve l’elenco cartelle non pagate. Questo avviso è l’ultimo tentativo di riscossione prima di procedere con un pignoramento.
- Preavviso di ipoteca, di pignoramento o di fermo amministrativo. Questo è il terzo ed ultimo avviso, in caso di mancato pagamento, l’ente riscossore provvederà ad iscrivere ipoteca sulla casa, pignorare il conto corrente, lo stipendio, i beni strumentali o procedere con un fermo amministrativo sui veicoli.
- Atto di pignoramento, iscrizione ipotecaria e iscrizione del fermo amministrativo.
NOTIFICA, DI COSA SI TRATTA?
Dettaglio molto importante è la data di notifica, quando ci è stato consegnato l’avviso.
L’avviso può essere notificato a mezzo:
- Raccomandata
- PEC
- Messo comunale
- Camera di commercio
La data di notifica è molto importante poiché trascorsi i termini, non sarà più possibile richiedere l’annullamento del debito.
Dalla data di notifica è possibile provvedere al ricorso entro:
- 60 giorni calendario per imposte e tasse.
- 40 giorni calendario per contributi previdenziali.
- 30 giorni calendario per multe e sanzioni amministrative.
Attenzione, non ritirare una raccomandata o un avviso di deposito in casa comunale non risolve il problema, infatti:
- In caso di raccomandata non ritirata per assenza, l’atto verrà considerato comunque notificato dopo 10 giorni dal ricevimento del secondo avviso di giacenza presso l’ufficio postale.
- In caso di rifiuto al ritiro della raccomandata, la notifica verrà considerata perfezionata per compiuta giacenza.
- In caso di mancato ritiro presso la casa comunale, l’atto verrà considerato come notificato trascorsi i 10 giorni dall’invio dell’avviso.
Non ritirare una raccomandata non è mai una buona idea.
COSA AVVIENE IN CASO DI MANCATO PAGAMENTO?
L’ente esattoriale avvierà un’azione esecutiva, di seguito quelle più comuni:
- Ipoteca immobiliare. Perdita della disponibilità della casa o di qualsiasi altro immobile posseduto. Tuttavia esistono dei limiti sulla prima casa. Se il debito è al di sotto dei 20.000 € non possono iscrivere ipoteca. Se il debito è tra 20.000 € e 120.000 € possono iscrivere ipoteca, ma non possono venderla all’asta. Se il debito è superiore ai 120.000 € possono invece procedere con la vendita all’asta.
- Pignoramento in busta paga. In questo caso possono pignorare lo stipendio nella misura di 1/10 se la busta paga non supera i 2.500 €, 1/7 se siamo tra i 2.500 € e 5.000 € e di 1/5 oltre i 5.000 €.
- Pignoramento del conto corrente. Teoricamente dovrebbero lasciare libera la quota di stipendio impignorabile, ma spesso non avviene.
- Pignoramento beni aziendali. Possono essere pignorati per 1/5 del loro valore.
- Fermo amministrativo. In questo caso bloccano la possibilità di utilizzare il proprio veicolo.
COME VERIFICARE LA TUA SITUAZIONE DEBITORIA
Ci sono diversi modi per venire a conoscenza di un debito esattoriale, ma principali sono 2:
- Riceviamo un avviso mediante raccomandata, PEC o messo comunale.
- Consultiamo la posizione debitoria nell’area personale del portale Agenzia Entrate Riscossioni.
Andare a consultare il portale ogni tanto è una sana abitudine.
Infatti, anche se abbiamo ricevuto una cartella tramite raccomandata, molto spesso nel portale è possibile trovare altre cartelle non ancora notificate.
Di seguito le istruzioni per consultare il portale:
- Vai su agenziaentrateriscossione.gov.it
- Accedi all’area riservata con SPID o CIE.
- Vai su menù “Documenti”.
- Fai Click su “Documenti della posizione debitoria”.
- Scarica i file PDF “Documenti, cartelle/avvisi DA SALDARE” per ogni provincia di residenza.
Il documento che andremo a scaricare si chiama “Estratto di Ruolo”, si tratta di un estratto conto di tutte le posizioni debitorie.
COSA CONVIENE FARE?
Sicuramente la strada più facile è pagare, in alcuni casi è anche la cosa più conveniente da fare.
Se per esempio avessimo un debito di 2.000 €, anche se fosse annullabile, costerebbe meno rateizzarlo e pagarlo.
In linea generale e sulla base della nostra esperienza, per debiti esattoriali al di sotto dei 10.000 € conviene rateizzare e pagare.
Perché? Perché per annullare una cartella bisogna fare una causa e ci sono delle spese da affrontare.
Quando però il debito supera i 10.000 €, di solito è più conveniente richiederne l’annullamento (se possibile) poiché la cifra che si andrà a risparmiare sarà superiore alle spese.
Ricapitolando, se il debito è piccolo, non perdere tempo a capire se ci sono strade per non pagare.
Se invece il debito esattoriale è importante, conviene prima verificare se davvero dobbiamo pagare.
A VOLTE LE CARTELLE SONO ANNULLABILI
Purtroppo, non tutti sanno che spesso le cartelle circolanti sono illegittime, soprattutto perché prescritte o decadute.
Ovviamente l’ente riscossore prova comunque a notificarle contando sul fatto che il contribuente medio non è in grado di riconoscere una cartella annullabile.
Adesso veniamo alla parte più interessante. Infatti, molto spesso si può fare qualcosa per riuscire a gestire il problema.
Vi ricordate la data di notifica? Se abbiamo ricevuto una notifica abbiamo poco tempo per agire, ricordiamolo:
- 60 giorni calendario per imposte e tasse
- 40 giorni calendario per contributi previdenziali
- 30 giorni calendario per multe e sanzioni amministrative
Se questi termini non sono ancora scaduti possiamo richiedere l’annullamento del debito mediante ricorso.
Se invece i termini sono scaduti oppure non abbiamo ricevuto alcuna notifica, non è possibile richiederne l’annullamento.
LA ROTTAMAZIONE
Nel corso degli anni, il governo ha emanato dei condoni fiscali nominandoli in vari modi, a seconda della creatività del momento.
Pace fiscale, tregua fiscale, definizione agevolata, saldo e stralcio, rottamazione bis, ter, quater etc.…
Si tratta di uno sconto sul debito e la possibilità di pagare a rate se ci si reca allo sportello e si firma una clausola di rinuncia al diritto di richiedere l’annullamento della cartella.
Se le cartelle non sono annullabili sicuramente può essere conveniente aderire.
Se invece le cartelle sono prescritte, aderire alla rottamazione significa doverle poi pagare.
In pratica, prima di aderire ad una rottamazione, conviene sempre verificare se il debito è realmente dovuto.
Purtroppo, molti contribuenti vengono mal consigliati e rottamano alla cieca trovandosi poi a dover pagare un debito non dovuto.
Quando aderiamo ad una rottamazione, accettiamo il debito e rinunciamo al diritto di impugnare le cartelle.
COME ACCERTARE SE IL DEBITO E’ LEGITTIMO?
Veniamo al sodo.
Prima di decidere cosa fare è consigliabile verificare se la cartella è regolare.
Una cartella che contiene delle irregolarità si dice “viziata” e si può impugnare davanti al giudice per richiedere l’annullamento del debito.
Esistono vari motivi che rendono annullabili le cartelle, di seguito gli esempi più diffusi:
- Mancata notifica
A volte riceviamo un avviso, ma non siamo a conoscenza del debito a causa dei mancati avvisi precedenti (atti prodromici).
- Notifica irregolare
Esistono varie casistiche; a volte capita che la raccomandata venga ritirata da una persona estranea, oppure recapitata all’indirizzo sbagliato.
- Decadenza
In linea generale, si verifica quando passa troppo tempo prima che l’avviso sia notificato.
- Prescrizione
Se per un determinato periodo non ci viene notificato alcun avviso, il debito tributario si prescrive, di seguito un elenco dei termini per ogni tipo di tributo:
10 Anni per tributi statali: IRPEF, IRAP, IVA, IRES, imposte ipotecarie e catastali, canone RAI, Diritti camerali, imposta di bollo.
5 anni per i tributi locali, gli oneri previdenziali, sanzioni e interessi su tributi statali: IMU, TARI, TOSAP, multe, contributi INPS e INAIL, sanzioni e interessi IRPEF, IRAP, IVA, IRES, imposte ipotecarie e catastali, canone RAI, Diritti camerali, imposta di bollo.
3 anni: Bolli auto.
- Notifica a mezzo PEC
Molto spesso l’avviso può essere notificato via PEC da un indirizzo non iscritto al pubblico registro INI-PEC e quindi da un mittente di dubbia identità.
- Mancata descrizione del calcolo degli importi
La cartella esattoriale deve indicare con chiarezza come sono stati determinati gli importi indicati.
La verifica della cartella richiede molta esperienza e competenza.
Dopo aver verificato la presenza di uno o più dei vizi sopra indicati, sarà possibile provvedere all’annullamento del debito.
SITUAZIONE PATRIMONIALE
Per affrontare il problema, è fondamentale tenere conto ciò che potremmo perdere, ad esempio:
- Immobili e terreni
- Stipendio
- Conto corrente
- Veicoli
- Beni strumentali aziendali
FATTORE TEMPO
Spesso chi riceve una cartella esattoriale nasconde la testa sotto la sabbia immaginando utopicamente che il problema possa svanire.
Questo approccio ha gravi conseguenze:
- Si lasciano scadere i termini per annullare il debito.
- Il debito tende a crescere col tempo.
- Si va incontro al pignoramento del conto, dello stipendio e della casa.
VALUTAZIONE
Per risolvere il problema occorre quindi valutare alcuni fattori:
- debito complessivo
- reddito disponibile
- disponibilità liquida
- patrimonio a rischio
- debito annullabile
- debito rateizzabile o rottamabile
IN SINTESI
Quando riceviamo una notifica e siamo nei termini occorre:
- Agire velocemente.
- Far verificare se gli importi sono annullabili.
- Impugnare gli importi annullabili.
- Rateizzare o rottamare la differenza.
- Valutare una procedura di sovraindebitamento.
Se invece non abbiamo ricevuto alcuna notifica, ma scopriamo di avere dei debiti esattoriali occorre:
- Scaricare l’estratto di ruolo dal portale.
- Verificare le date di notifica.
- Richiedere prova degli atti interruttivi della prescrizione.
- Aspettare la prossima notifica per essere pronti ad impugnare e rateizzare il rimanente.
Se hai ricevuto delle cartelle esattoriali e vuoi risolvere il problema, contattaci allo 0363680250 oppure lascia tuoi dati.
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